Haiku della buona terra – Dona Amati
Autrice: Dona Amati
Editore: FusibiliaLibri
Collana: essenze
Anno 2018
pp. 152
formato 17×12
13,00 euro
ISBN 9788898649594
Con una lettera e otto opere a colori di Maria Grazia Tata
disponibile su fusibilia@gmail.com
spese di spedizione a carico di Fusibilia
Questo volumetto in raffinatissima edizione, raccoglie componimenti ispirati alle antiche forme brevi di poesia giapponese praticate fin dall’VIII secolo d.C., haiku, senryu, tanka, renga.
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Dona Amati è nata a Roma nel 1960. Vive e lavora tra Anzio e Viterbo. Poeta, performer, organizzatrice culturale, direttora editoriale, è cofondatrice delle associazioni culturali “Le Mele-grane” e “Fusibilia”, per le quali ha curato diversi eventi letterari di livello nazionale e internazionale, anche presso diverse ambasciate straniere e musei. Attualmente presiede Fusibilia e ne dirige il marchio editoriale FusibiliaLibri. Interessata alle filosofie orientali, è redattrice della rubrica di haiku della webzine “Diwali Rivista contaminata”. È autrice del testo de Il Dito del diavolo. Op. 71, poesia musicale del M.° Marco Pietrzela, Ed. Musicali Berben 2007. Ha pubblicato varie sillogi poetiche tra cui Il pomo e la mela, Lietocolle 2006, e l’ultima, Riguardo all’obbedienza. Poesie dal corpo, Fusibilia-Libri 2013, le è valsa la menzione d’onore al xix Premio Letterario Intern. Città di Sassari 2016. Ha ideato e curato vari volumi collettanei tra cui: Caro bastardo ti scrivo; Sono bella, ma non è colpa mia; Il morso verde; Teorema del corpo. Donne scrivono l’eros; Caro maschio che mi uccidi, e cinque edizioni di Haiku tra meridiani e paralleli. Ha partecipato a festival culturali, in Italia, in Serbia e in Marocco. Tra le moltissime manifestazioni ideate e organizzate: “Eros e Kairos. Festival internazionale della poesia al femminile”, Roma, Viterbo, Civitavecchia 2014, in collaborazione con il Museo di Villa Giulia di Roma. Per il cinema ha interpretato il ruolo di Costanza D’Avalos nel film storico sulla poetessa rinascimentale Vittoria Colonna, Festina lente. Unisce l’attività letteraria all’impegno civile per le tematiche di genere. Ha fondato il movimento nazionale “Saffo e le altre”, il cui scopo è recuperare dall’anonimato e diffondere la scrittura delle donne, presentato nel 2014 presso il Campidoglio di Roma. Realizza corsi di poesia e haiku nelle scuole. È nonna paterna di Cecilia, cui sono dedicati componimenti all’interno del libro.
Maria Grazia Tata lavora per anni come architetto a Roma e spazia in vari campi della ricerca artistica. Nel 2009 il trasferimento nell’antica terra di Tuscia, a Soriano nel Cimino, la avvicina all’energia, al mistero e alla sacralità della terra, ai cieli della Tuscia popolati da Divinità Cimine e la porta ad entrare in sintonia con la materia viva degli elementi naturali, dedicandosi esclusiva-mente all’Arte. Lavora nella campagna, in un ex fienile ristrutturato, dove legni, rami, foglie, pietre, ferri, stoffe e materiali di ‘inciampo’ si mescolano generando ibridi che si rifanno al mondo della natura da sempre legato ad archetipi, simboli e miti. Appassionata di haiku giapponesi, ha dedicato loro una parte della sua ricerca. Ha esposto in gallerie, musei e luoghi storici, in Italia e all’estero.