Chi siamo

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Dona Amati
presidente

Nata a Roma nel 1960, è poeta, performer, direttora editoriale della casa editrice FusibiliaLibri e promotrice culturale. Vive e lavora tra Viterbo e Anzio. Realizza laboratori di poesia nelle scuole. È redattrice della rubrica di haiku di “Diwali Rivista Contaminata”. Cofondatrice dell’ass. cult. per la diffusione della poesia “Le Mele-Grane” e cofondatrice e attuale presidente di Fusibilia Ass. Cult. Ha pubblicato Il pomo e la mela,  ed. Lietocolle 2006, Emisferi – Al nudo delle voci, Folci Editore, 2006, Riguardo all’obbedienza – Poesie dal corpo, ed. FusibiliaLibri, 2013, menzione d’onore al XX Premio letterario Città di Sassari, 2016, Haiku della buona terra, FusibiliaLibri, 2019, classificatosi al secondo posto alla quinta edizione del “Premio Festival Emilio Lussu”, Cagliari, 2019. È autrice dei testi de Il dito del diavolo – Op. 71, poesia musicale del M.° Marco Pietrzela, Ed. Musicali Berben, Ancona, 2007. Ha ideato e curato i volumi antologici Haiku tra meridiani e paralleli, I ed. 2013, II ediz. 2014 e III ediz. 2015, e Haiku come fiori di ciliegio, pubblicazione scaturita dal laboratorio poetico realizzato con gli alunni dell’Istituto comprensivo di Lanuvio (Rm), edizioni FusibiliaLibri, oltre alle antologie di prosa e poesia, tra cui Caro bastardo ti scrivo..., 2012, Sono bella, ma non è colpa mia. L’inconvenienza dell’avvenenza, 2013, Teorema del corpo. Donne scrivono l’eros, 2014, Il morso verde. Racconti dalle acque dell’invidia, 2016, Caro maschio che mi uccidi..., 2019. Come organizzatrice ha curato tra l’altro in collaborazione con l’Ass.ne Le Mele-Grane: 2008: Campidoglio, Roma, “Dacia Maraini si racconta: La mia vita con Moravia”; Torino Fiera del Libro,  “La parola e il confine”, Ambasciata del Messico, Roma, “Presentazione della poeta Carmen Boullosa”; 2009: “Convegno Donne tra senno e danno”,  sul delicato tema del disagio interiore e sulla poesia, Ambasciata argentina, Roma “Presentazione della poeta Ana Guillot”; Carcere di Rebibbia, Roma, “Incontro con le ristrette, laboratorio di lettura di poesia”; 2010: Ambasciata Serba, Roma, “Incontro con Duska Vrhovac”; Casa Internazionale delle Donne, Roma, “La parola è femmina”, nell’ambito della rassegna mondiale “La palabra en el mundo”; “Fiera dell’Editoria di Poesia di Nettuno”, promossa dalla Regione Lazio e dalla Città di Nettuno, “8 poetesse per l’8 marzo” promosso dalla città di Viterbo in collaborazione con la città di Nettuno. Ha curato la “Grande asta di poesia” all’interno di “Caffeina Cultura”, Viterbo 2011. È membro della community mondiale “Poetas del mundo”. Invitata nel 2011 a Belgrado dall’Istituto Italiano di Cultura e dall’Ass.ne nazionale Scrittori Serbi. Ha partecipato nel 2012 al 49° Raduno Internazionale degli Scrittori a Belgrado, Serbia, e nel 2016 al Festival delle due rive, Marocco. Ha ideato e co-realizzato nel giugno 2014, “Eros e Kairos – 1° Festival della poesia internazionale della poesia al femminile” promosso dal Museo di Villa Giulia di Roma con il patrocinio del Comune di Roma. Ha ideato e fondato “Saffo e le altre” movimento nazionale per la diffusione del patrimonio letterario delle donne, movimento presentato in Campidoglio nel 2014 e la rassegna “Profumi di poesia”. Per il cinema ha interpretato Costanza D’Avalos nel film sulla vita di Vittoria Colonna Festina lente, 2016. Moltissime le partecipazioni a manifestazioni e festival culturali.

 

Ugo Magnanti

È nato e vive nelle città di Anzio e Nettuno, dove lavora come insegnante di materie letterarie in un istituto superiore. Poeta e promotore culturale, ha ideato e diretto numerosi eventi letterari in diverse città italiane, fra cui la rassegna “Nettuno Fiera di Poesia 2010”. Pur privilegiando l’oralità e l’azione della poesia, ha pubblicato, fra l’altro, la raccolta Rapido blé, Ume, 2003; la poesia d’arte Pronostico, con 2 acquerelli originali di Eugenia Serafini, Edizioni Artecom-onlus, 2011; le plaquette 20 risacche, Acume edizioni, 2007; Poesie del santo che non sei, Edizioni Akkuaria, 2009; Il battito argentino, Alla pasticceria del pesce Edizioni, 2011; il poemetto in ‘stanze’ L’edificio fermo, FusibiliaLibri, 2015, Di Allegorico Miele. Rapsodie Sarde, 2016; la plaquette Ciclocentauri con disegni di Gian Ruggero Manzoni, Il nome che ti manca, peQuod, 2018. Ha partecipato con sue poesie-oggetto a varie mostre e ha curato azioni, fra cui “Otto poeti nell’immondizia”, Poesie vomitate contro la Turbogas, il body poem “Notte di Valpurga”, “Sicilia Poetry Bike” (con Enrico Pietrangeli), “Icaro e Dedalo Ditirambi No Turbogas”, e le cinque edizioni di “BiciNuragica-Poesia 2012-2015”. Cura la sezione di poesia della Biennale d’Arte contemporanea di Anzio e Nettuno Shingle22J. Nel 2012 ha partecipato al 49° “Festival internazionale degli scrittori di Belgrado”.

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PERCHÉ FUSIBILIA

Il germe di Fusibilia nasce un pomeriggio d’estate sull’A1 percorsa in tutta fretta da Roma a Milano per un reading programmato in serata. A bordo della Lancia, Lui, Lei e il Tomtom che con la sua voce ha scalzato da tempo mappe e cartine geografiche, linguaggi ormai superati. Ma all’altezza di Piacenza accade che il fusibile 15 dell’impianto elettrico salti, e il Tomtom capitoli al cortocircuito. Gettati all’improvviso nel dilemma di un percorso sconosciuto perché non controllato prima, un certo disagio pervade i viaggiatori. E ora come fare? L’interrogativo è se le infinite strade della Poesia contemplino anche l’eventualità di un’operazione manuale, come quella necessaria a individuare un guasto e a cambiare un fusibile. Del resto il manuale è lì, basta leggere ed operare: ma i poeti lo sanno fare? O meglio, lo vogliono fare? Ebbene sì. Il viaggio è salvo, il reading è salvo. È la Poesia protetta da un fusibile, è un fusibile percorso dalla poesia. Fusibilia è il connubio produzione-protezione, la continuità per i lunghi-circuiti. Fusibilia produce libri, presentazioni, reading, mostre ed eventi culturali ad ampio spettro. La logica è quella del fusibile: immettere, controllare, salvaguardare e diffondere virtuosi flussi energetici: in tempi, come questi attuali, di logorante dispersione culturale.