Le intermittenze dei petali – Giuseppe Guidolin
Autore: Giuseppe Guidolin
Prefazione: Valentina Meloni
Editore: FusibiliaLibri
Collana: tungsteni (plaquette di poesia)
Anno 2017
pp. 88
formato 12×17
13,00 euro
ISBN 978-88-98649-38-9
disponibile su fusibilia@gmail.com
spese di spedizione a carico di Fusibilia
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dalla introduzione di Valentina Meloni:
La perdita è un luogo di memorie e di ricostruzioni, è anche il luogo della poesia perché sintesi del pensiero è il poetare. Il linguaggio si affina per sottrazione, i sentimenti anche… La poesia di Giuseppe Guidolin nelle Intermittenze dei petali nasce da una perdita importante, quella della figura paterna. E non è mero atto consolatorio, che una sottrazione così grave è certamente inconsolabile: è piuttosto intimo ripiego del sentimento sulle parole, su quello strumento linguistico che scava a fondo nella vita, nelle memorie, nel fioco palesarsi delle sensazioni d’anima. Non è mai semplice destrutturare una perdita, renderla parte di un percorso di crescita, anche di scrittura: sezionarla, analizzarla, assumersene il carico con accettazione e sottrarre al linguaggio poetico quel dolore che offuscherebbe la limpidezza del verso è faticoso. Il vuoto pesa. È un lavoro di schiarimento e di scavo interiore di grande impatto emotivo. Iosif Brodskij nel suo lucido percorso poetico che dichiara la poesia un “imperativo biologico” dice: “Non credo che il dolore sia necessario alla poesia. Anzi, spesso ottunde la sensibilità del poeta. Può uccidere”. È così che la poesia della perdita nasce da una sottrazione importante: quella del dolore. […]
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Giuseppe Guidolin è nato nel 1961 a Vicenza e qui vive occupandosi di informatica. Ha svolto studi di Astronomia presso l’Università di Padova. Predilige l’essenzialità della poesia ermetica, oltre all’immediatezza e profondità. Ha pubblicato le raccolte di poesia Effetto farfalla, ed. Montedit, 2000; Sizigie, ed. Libroitaliano World, 2002; Fuga a Samarcanda, ed. Libroitaliano World, 2003; Farfalle nello stomaco, ed. Fairbook, 2010; Nutazioni, ed. Pagine, 2014. Alcune delle sue liriche sono state tradotte in inglese, in francese, in rumeno, e suoi componimenti sono apparsi in varie antologie e riviste di carattere artistico e letterario.