Nettuno a memoria – Giuseppe Chitarrini
Nettuno a memoria. Un’autobiografia tra comunità, società e società complessa
Autore: Giuseppe Chitarrini
Editore: FusibiliaLibri
Collana: contraltari (saggi e altre scritture)
Anno 2020
pp. 160
formato 14×21
15,00 euro
ISBN 9788898649747
disponibile su fusibilia@gmail.com
spese di spedizione a carico della casa editrice
Dal ricordo dei ‘luoghi’: le sale cinematografiche, le fraschette e le osterie, i cortili, le sale parrocchiali, i negozi e le botteghe, la piazza… Alla riflessione sui possibili ‘non-luoghi’ di oggi: la ex Casa di riposo, l’edificio che doveva essere il teatro cittadino, gli spazi anonimi dell’iperconsumo, le varie fatiscenze (come il manufatto in cemento alla sinistra del Santuario di S.M. Goretti, l’ex deposito delle corriere di Via Cavour, lo spiazzo del parcheggione che per più di sette anni ha reso il centro una sorta di ‘non luogo’, la ex Casa del ferroviere (che poi è una chiesa del Seicento) ecc…
Queste pagine intendono percorrere sul filo della memoria alcuni aspetti, episodi, luoghi, aspettative e contraddizioni di un vissuto autobiografico inevitabilmente collocato nel contesto storico-sociale nettunese. Non si tratta di compiaciuta nostalgia, ma di una possibilità di riflettere sul passato, pensare e indicare per la città nuovi possibili luoghi di socialità e densità relazionale, degli indirizzi culturali, delle occasioni per la costruzione di beni simbolici caratterizzanti il territorio e che siano generatori di un minimo di ‘benessere’ ambientale, sociale e culturale, non esclusivamente a ‘uso turistico’ agostano, ma per quella che è, invece, la quotidianità della cittadina e il suo profilo identitario, il suo orizzonte prospettico, e i parametri esistenziali che costituiscono la qualità della vita locale.
Parametri che vanno ripensati, resi civicamente adeguati, capaci, quindi, di contrastare quelle derive che sono possibili nella fase storico-sociale che la città sta vivendo e che sembrano spingerla verso una posizione periferica nel vasto bacino dell’area metropolitana romana.
dalla prefazione di Ugo Magnanti:
Col suo duplice sguardo, rigoroso e sentimentale al tempo stesso, Chitarrini, come il Savinio di Ascolto il tuo cuore, città, vede “le cose che gli altri non vedono”, o forse che non vogliono vedere, ma soprattutto vede “le cose che vedono anche gli altri, ma nei momenti in cui gli altri non le guardano”, riuscendo così in questo libro, a sorprenderle mentre quelle cose “dimettono la rigidità della posa, si abbandonano, respirano più tranquille”. Molte di queste cose purtroppo non ci sono più perché la città ha subito nel tempo gravi alterazioni, alcune brutali, altre appena percepibili, ma sotto la penna dell’autore, i vuoti, anche emotivi, che queste cose hanno lasciato, affiorano con una rinnovata appartenenza, con un moto d’orgoglio, e quindi vengono comunicate, al di là del comprensibile rimpianto, come una risorsa, come un passato che dà senso al presente, e ci dispone a farci a nostra volta testimoni di quanto in questa città continuerà inevitabilmente a cambiare in futuro.
dalla nota dell’autore:
Il tentativo che intendo perseguire in queste pagine è quello di ricostruire, per quanto possibile, il percorso di crescita, di mutamento e trasformazione sociale di Nettuno, dagli anni del secondo dopoguerra a oggi, quando, da medio centro della provincia romana, prevalentemente agricolo, vitivinicolo e anche, relativamente, marinaro e di villeggiatura, si è trasformato in un centro urbano di media grandezza, collocato nella vasta e complessa area metropolitana di Roma. Un tentativo di modesto significato storico-sociale, di carattere per lo più autobiografico, impressionistico e ‘a volo d’uccello’, teso a dare forma e conseguenzialità alla memoria e ai confusi ricordi, prima di bambino, poi di adulto fino alla piena maturità e oltre.
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Giuseppe Chitarrini ha lavorato per trentasei anni presso i Servizi sociali ed educativi della Città di Nettuno. Laureato a pieni voti in Sociologia e Pedagogia alla ‘Sapienza’ di Roma, ha poi conseguito il Diploma di perfezionamento in Ricerca sociale presso la Facoltà di Scienze statistiche della stessa università, e successiva-mente il Diploma di formazione in Antropologia culturale delle società complesse, presso la Facoltà di Scienze sociali, politiche e della comunicazione. Nel percorso lavorativo ha anche svolto l’attività di mediatore familiare, dopo averne conseguito il titolo presso il Centro per l’Età evolutiva di Roma. Dal 1998 al 2002 è stato giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Roma. In qualità di pubblicista iscritto all’Albo del Lazio e del Molise, collabora con diverse testate locali, contemporaneamente scrive saggi brevi, articoli, recensioni e altri tipi di interventi su riviste specializzate di carattere nazionale (“Studi di Storia dell’Educazione”, “L’Abaco”, “MinoriGiustizia”, “Sociologia… la società in Rete”, “Occhioall’arte” e per la newsletter dell’A.N.S. (Asso-ciazione Nazionale Sociologi) della quale è socio bene-merito. È autore del saggio Edipo, Amleto, Pinocchio e gli altri. Aspetti educativi e formativi della Tragedia, della Fiaba e del Romanzo, 2014, e I nodi al pettine. Storie di bambini che diventano minori, 2018.
Ugo Magnanti ha pubblicato diverse opere di poesia, e ha ideato e diretto numerosi eventi letterari in varie città italiane. In particolare per quanto riguarda ‘intersezioni’ nettunesi ha curato, fra l’altro, i Sogni di terre lontane di Gabriele D’Annunzio (2011), e più recentemente, l’antologia Sorridi sei a Nettuno, cinquanta e più emozioni dalla città del tridente (2018). Come editore, sempre per quanto riguarda ‘intersezioni’ nettunesi ha pubblicato le seicentesche Novelle morali eloquentissime di Paolo Segneri (1993), il manoscritto della seicentesca Vita di Paolo Segneri di Giuseppe Massei (1995), il manoscritto ottocentesco delle Brevi memorie dell’antica città d’Anzio del presente Nettuno e del moderno porto d’Anzio di Bartolomeo Soffredini (1998), le seicentesche Vite di Andrea Sacchi di Giovanni Pietro Bellori e Giovanni Battista Passeri (1999), la raccolta di saggi ‘nettunesi’ Dilettevole Inganno e Ingegnosa Maraviglia di Rocco Paternostro (2003), la cinquecentesca favola pescatoria Alceo di Antonio Ongaro (2010), opera di cui ha anche curato le letture simultanee al Borgo nell’evento Nettuno legge il suo poema (2010). Lavora come insegnante di materie letterarie presso l’istituto superiore “Emanuela Loi” di Nettuno.
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Dal “Caffè” del 24 settembre 2020