Alfredo Rienzi su “Il nome che ti manca” di Ugo Magnanti, peQuod edizioni
Il nome che ti manca. Poesie scelte e confezionate 2005-2015
con due note di Carlo Bordini e Rino Caputo
pagg. 148
16,00 €
peQuod, 2019
Alfredo Rienzi
È un’opera importante questa antologia, definizione limitata, trattandosi, come precisato nella Nota dell’autore nel risvolto, di una “ampia scelta”, disposta con intento “rifondativo e coesivo”. Importante, ovviamente, per l’Autore, il quale rielabora ed espone un percorso significativo; importante per i confini della poesia contemporaneissima, perché si colloca a pieno diritto tra gli exempla che la definiscono e inquadrano.
Le sette sezioni che compongono Il nome che ti manca poggiano su registri diversi, ma fondativi di ogni singola sezione (che ripropone una precedente opera autonoma). Registri che, sommandosi, ergono la dichiarazione fondamentale di consapevolezza delle forme e delle strutture ‘versiche’. Da dire subito, quindi, che si tratta di lavori che coniugano sorveglianza e libertà. Si va, così, dai versi fratti e “verticali” de Il battito argentino, alle quartine di 20 risacche, dai misurati, ma compatti versi liberi de L’edificio fermo (di cui meriterà cogliere l’architettura complessiva), agli endecasillabi narranti di Barlumi di un’America intuita da un’Italia; e ancora: dai doppi distici di Cantati distici ai confini definiti della breve sezione Al nudo specchio (tre testi di dieci endecasillabi, con eccezione).
Nell’opera di riassemblaggio l’Autore non segue un criterio cronologico e inserisce a legante, prima di ogni sezione, corsivi narrativi, rigorosamente di quattro righe, come vertebre della nuova creatura.
La questione della struttura pare quindi essere stata posta, nel percorso – più ampio del decennio qui riproposto (già mi occupai della sua silloge d’esordio, Rapido blé, del 2003) – di Ugo Magnanti, come confine progettuale di volta in volta tracciato per le proprie raccolte. Un testo, non casuale, in L’edificio fermo (che essendo il nucleo più recente potrebbe indurci, a torto o ragione, a cercare in esso qualche elemento a valenza consuntiva) ci dice qualcosa in più in questo senso:
«Se ho sbagliato qualche/ verso, per caso o per abuso,/ o per imperizia, non ne ho/ fatto certo un dramma,/ perché tutto si muoveva/ dentro l’edificio fermo, e/ spesso la parola mi mancava./ Ma questi che ora leggi/ li ho scritti per quando finirà/ e se sono sbagliati li ho/ sbagliati volentieri: forse/ la mano sorpresa a navigare,/ stavolta voleva solo vivere», p. (60)
La sezione-raccolta più rappresentata è proprio L’edificio fermo: quaranta componimenti di 25 versi ciascuno: mille versi complessivi, di lunghezza subordinata a questo intento, chiaro e al contempo oscuro, come pare, forse, potersi intuire nel corpo del testo di p. 65:
«Finiscano persino le/ parole, che qualche/ volta fanno un suono/ strano, e quasi sembrano/ preghiere: che importa,/ se non potrò più dirle/ numinose ad ogni passo,/ o se si spegneranno/ in numero di mille/ appese a un gancio».
Se dovessi, prima di cercare ‘il nome che manca’, recarmi nel luogo ove cercarlo, mi recherei proprio nell’edificio fermo, dove tanti sono gli indizi, le tracce meta-poetiche ed i continui scontri e incroci tra la tensione alla parola e l’inceppo («quello che potresti dire,/ si ferma prima che la bocca/ ammaliata possa dire» p. 69), l’afasia, la «lingua dei gabbiani» che, invece, ne costituiscono l’esito «osceno»:
«Non sai risuscitare/ le tue parole giovani/ e tu stesso non credi/ a ciò che vai dicendo», p. 48
«Se dico giardino/ di corolle bianche/ è per dire gioventù», p. 51
«come io non sono/ stato mai così poeta,/ adesso poi che non/ m’importa d’esserlo/ e che non essere / niente è l’unica avarizia/ pronta a stringermi», p. 52
«È come un silenzio/ accaduto per sempre», p. 54
«e sono queste le poche cose/ inermi a starmi intorno,/ […]/ … e ora non è facile/ nemmeno nominarle», p. 63.
La questione del ‘nome che manca’, d’altro canto, non è solo espressione di ciò che non si è trovato, o che si è smarrito, dimenticato: è ontologica e costitutiva: il ‘nome manca’ perché non esiste e la prova viene mostrata dal poeta, direttamente e con effetto straniante – in quanto contrario di un nome proprio! – nel testo a p. 15, nella Parte I, Poesie del santo che non sei (pubblicate, ci informa l’Autore, nel 2009):
«Di fronte alla parola scimmia fai una/ faccia, di fronte alla parola rosa,/ un’altra faccia […]/ Basterebbe però soltanto un pezzo/ di pane sotto la città isolata,/ o una tanica di nafta da stringere,/ per farti fare la faccia che hai da fare,/ e così smarrire il nome che ti manca:/ l’iroso rovescio di scimmia e rosa».
Testo che se fa ciò che eufemisticamente possiamo dire chiarezza sulla questione del ‘nome che manca’, come molti altri testi e in generale l’intera espressione poetica di Magnanti, indica la predilezione per l’immagine indiretta, a volte oscura, per gli accostamenti inattesi, per un fraseggio dato per indizi più che per piane dichiarazioni. La capacità di alternare, tuttavia, trame accennate e slarghi più limpidi, a volte perfino narrativi, nonostante la citata strutturazione versale, rende nella sua complessità viva e partecipativa la raccolta. Detto, questo, con i limiti che inevitabilmente contiene una generalizzazione, se riferita a un’opera antologica e composita come questa. Che, e non può essere diversamente, ci dice molto della poetica del poeta nettunese: una poetica che ama darsi con misura e precisione, ma senza denudarsi, dove pare (e mi ripeto: fin dal titolo) che qualcosa debba essere osservata in obliquità e cercata, nel dettato che evita gli estremi lirici o ipotonali, gli artifici e le costruzioni insincere, che procede, con le efficaci parole di Carlo Bordini, con “singolare dignità”, ferma come l’edificio che erige a metafora della sua sezione più recente, ma mobile come l’occhio che lo scruta e la penna che ne tenta un resoconto, fatalmente parziale.
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Ugo Magnanti è nato a Nettuno (RM) nel 1964. Ha pubblicato diverse opere di poesia, tra le quali, più recentemente, Il nome che ti manca, peQuod, con due note di Carlo Bordini e Rino Caputo, 2019; il poemetto in ‘stanze’ L’edificio fermo, con prefazione di Antonio Veneziani e una nota di Cristina Annino, FusibiliaLibri, 2015; e la plaquette Ciclocentauri, con tavole di Gian Ruggero Manzoni, FusibiliaLibri, 2017. Fra le curatele Quanto non sta nel fiato, tutte le poesie della poetessa serba Duška Vrhovac, prefazione di Ennio Cavalli, FusibiliaLibri, 2015; Sogni di terre lontane, di Gabriele D’Annunzio, prefazione di Pietro Gibellini, Scoprirenettuno, 2010. Fra le tante presenze a manifestazioni di poesia, nel 2012 ha partecipato al 49° “Festival internazionale degli scrittori di Belgrado”. Ha ideato e diretto numerosi eventi letterari e ‘azioni poetiche’ in varie città italiane, con centinaia di presentazioni, incontri, rassegne, letture. Nel 2010 ha ideato e diretto “Nettuno Fiera di Poesia”: poeti, libri di poesia, piccoli editori nel Lazio. Insegna materie letterarie in un istituto superiore.
Alfredo Rienzi è nato nel 1959 a Venosa e vive dall’infanzia a Torino. Ha pubblicato volumi di poesia e di saggistica. I primi versi, giunti a successiva pubblicazione, risalgono al periodo liceale. Nella seconda metà degli anni ’80 e nei primi anni ’90 è impegnato in ricerche strutturali e stilistiche, con fusioni di registri liricosimbolici e postavanguardistici, di cui resta traccia in alcune antologie (tra cui: L’addomesticamento del bue, Il Grappolo, Salerno, 1991 ed Opere di inchiostro-II, Osservatorio della poesia giovanile della Città di Torino, 1992) e nel volume d’esordio in poesia (Pianeta truccato, elusioni!, Pentarco, Torino, 1989). Nel 1992 gli viene assegnato il X Premio Montale per l’inedito con la silloge Contemplando segni, che viene pubblicata in Sette poeti del Premio Montale (Scheiwiller, Milano, 1993, con prefazione di Maria Luisa Spaziani) e successivamente ricompresa nel volume Oltrelinee (Edizioni dell’Orso, Alessandria, 1994) Segnalato alla Sez. Editi del XIV Premio Montale e I Premio al Città di Torino. Successivamente pubblica, in versi, Simmetrie, (Joker, Novi Ligure, 2000, con prefazione di Franco Pappalardo La Rosa), anch’esso Segnalato al Premio Montale e Custodi ed invasori (Mimesis-Hebenon, Milano, 2005). Nel 2012 Edizioni CFR pubblica la silloge Mem Tau nel volume Poeti e poetiche – I, a cura e con un’ampia rassegna critica di Gianmario Lucini, ma il volume monografico non vedrà mai la luce. Nel 2011, al Premio Fiera dell’Editoria di Poesia la sua Autoantologia consegue il 1° premio e viene pubblicata nel 2012 da Puntoacapo come La parola postuma. Antologia ed inediti. (Novi Ligure, con prefazione di Giorgio Linguaglossa e postfazione di Mario Marchisio). Il titolo era allusivo dell’intenzione di chiudere con le attività pubbliche ed editoriali, ma sia la frequentazione dei vecchi amici di poesia, sia l’invito di Sandro Montalto, portarono alla pubblicazione, dopo dieci anni dall’ultima raccolta, di Notizie dal 72° parallelo (Joker, Novi Lig., 2015, con prefazione di Daniele Gigli e postfazione di Sandro Montalto), opera “improvvisata” che ha raccolto inaspettati consensi e riconoscimenti, tra cui il 1° Premio Civitella del Tronto – Pelagatti 2016, tradotto in linguaggio Braille a cura dell’Unione Italiana Ciechi e 1° Premio Metropoli di Torino 2016. Nel Settembre 2019 l’Editore puntoacapo ha pubblicato la nuova raccolta Partenze e promesse. Presagi, con prefazione di Dario Capello e postfazione di Ivan Fedeli, già premiato in diversi concorsi per inediti (vedi sezione sottostante). Ha collaborato nella seconda metà degli anni ’90 con il Centro Studi sulle Letterature e sulle Cultrure delle Aree Emergenti dell’Università di Torino per la traduzione dell’OEvre poétique di Leopold Sedar Senghor, con la successiva pubblicazione del volume bilingue Nuit d’Afrique ma nuit noire – Notte d’Africa mia notte nera, a cura di Antonella Emina, con Giorgio Favaro, Valerio Magrelli e alcuni cantautori (Harmattan Italia, Torino-Paris, 2004). Suoi testi poetici sono apparsi in numerose riviste e siti nazionali e sono contenuti in raccolte antologiche e volumi collettanei, tra cui: Forse ancora poesia, Ed. Presenza Nuova, 1990; Poesia contemporanea, Ed. C.S. Kuliscioff, 1991; L’addomesticamento del bue, Il Grappolo, 1991; Opere d’inchiostro 1991-95, Osservatorio della Poesia Giovanile Città di Torino, 1995; Letteratura contemporanea, Cultura e Società, 1991; Parole e Forme per fine millennio, Ippogrifo, 1997; Antologia di poesia piemontese – Antologie de poezie piemontezå, Ed. Studia, Cluj-Napoca, Romania, 1998; Parole e Forme per fine millennio – III, Ippogrifo, 1999, Florilegio per il Terzo Millennio, Campanotto, 1999; Vent’anni di poesia – Antologia C.I. E. Montale, Passigli, 2002; Penelope I, Harmattan Italia, 2004; Antologia della poesia erotica contemporanea, ATì Editore, 2006; Atti della Fiera dell’Editoria di Poesia, Joker-Format, 2007; Antologia Quaderni di Linfera, Progetto Cultura, 2009; L’impoetico mafioso, CFR, 2010; Frammenti ossei, Limina Mentis, 2011; Poeti e poetiche I, CFR, 2012; Poesia in Piemonte e Valle d’Aosta, Puntoacapo, 2012; Labyrinti-III, Limina Mentis, 2014; Il segreto delle fragole 2016, Lietocolle, 2016; Soglie, Limina Mentis, 2016; Bail in, Limina Mentis, 2016; Versi d’autore 2016, Ed. Cultura e Società, 2016; Come è finita la guerra di Troia non ricordo, Ed. Progetto Cultura, 2016; Antologia n. XXX Vol. IV, Limina Mentis, 2016; La Grande Madre. Sessanta poeti contemporanei sulla Madre, Di Felice, 2016; La guerra di Troia la vinse Patroclo, Limina Mentis, 2017; Siamo pesci che si cercano, (e-book) Samuele Ed., 2017; SuJazztioni d’inchiostro, Imprimex, 2017; Dieci anni – VI, Limina Mentis, 2017; Il sublime, Assoc. Mondofluttuante, 2017; Ossi di seppia, 24.a ediz.- I Selezionati, Assoc. Mondofluttuante, 2018; Poesie per un compleanno. 47 Autori, PaginaUno, 2018; Parole e Forme per il Nuovo Millennio, Ippogrifo, 2018; Affari poetici. I doni della poesia, Effigie Ed., 2018; Noi, fantasmi, Limina Mentis, 2018; Il sublime II, Assoc. Mondofluttuante, 2018; Il Giardino di Babuk – Proust en Italie – V ediz., e-book, www.LaRecherche.it, 2019; Le occasioni Anno 2019, Assoc. Mondofluttuante, 2019; Parola e Mistero. Premio San Sabino – Proget Ediz., 2019; Giugno Locrese – Poesie scelte Edizioni 2014-2019, Pancallo Ed., 2019; Dell’umana insufficienza – Antologia XXII Premio Mimesis, Caramanica Ed., 2019;
Suoi aforismi sono contenuti in Torino in Sintesi, V Edizione, Joker, 2016. Testi ludo-cacopedici sono apparsi sulla rivista Cortocircuito, n. 1, 2007, Joker. Ha affiancato all’attività creativa quella saggistica, prevalentemente nell’ambito della poesia con note e prefazioni (per volumi editi da Kairos, Joker, La Vita Felice, Ippogrifo, Avagliano, Puntoacapo, ecc.) collaborazioni e contributi a riviste (La clessidra, Hebenon, La Mosca di Milano, Poiesis, Polimnia, Il Segnale, Il Monte Analogo, Scorpione letterario, Graphie, Versante ripido, Il Guastatore ecc), volumi collattanei (AA.VV. Dove va la poesia, puntoacaopo Ed., 2018) e siti/blog (Poiein, VicoAcitillo124, Poetry dream, La Vita Felice, LaRecherche, Disgrafie, La presenza di Erato, Versante ripido ecc). È autore del volume di saggi letterari Del qui e dell’altrove nella poesia italiana moderna e contemporanea (Edizioni Dell’Orso, Alessandria, 2011 – Premio Soldati-Pannunzio 2016 per la Critica; Premio Metropoli di Torino 2016 per la Saggistica) comprensivo, tra gli altri, di saggi sul primo Fortini e su Lucio Piccolo. Attualmente collabora con i comitati di redazione delle collane di poesia di Joker Editore. È tra i collaboratori e sostenitori di Amado mio, foglio letterario torinese fondato nel 2014 da Marcello Croce e Luca Borrione. È inserito nell’Atlante dei poeti curato dal Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna. Si sono interessati alla sua poesia con saggi, articoli, prefazioni, recensioni, motivazioni di giuria su antologie, riviste e siti, quotidiani e/o con presentazioni critiche pubbliche (si escludono per riservatezza e per fruibilità gli epistolari privati):
Piero Abrate, Sebastiano Aglieco, Gian Franco Barbalace, Giorgio Barberi Squarotti, Giancarlo Baroni, Mario Baudino, Luca Benassi, Graziano Benelli, Pierluigi Berbotto, Roberto Bertoldo, Giancarlo Borri, Luca Borrione, Fabrizio Bregoli, Luigi Cannillo, Dario Capello, Alberto Cappi, Massimo Centini, Graziella Corsinovi, Marvi Del Pozzo, Liana De Luca, Ciro Di Maria, Giorgio Favaro, Ivan Fedeli, Giorgio Ficara, Mauro Ferrari, Antonio Gagliardi, Daniele Gigli, Elio Gioanola, Tiziana Gozzellino, Sandro Gros Pietro, Marziano Guglielminetti, Angelo Jacomuzzi, Gianmario Lucini, Giorgio Linguaglossa, Antonella Lovisi, Vivian Lamarque, Loris M. Marchetti, Mario Marchisio, Sandro Montalto, Giuseppe Nasillo, Luciano Nota, Alessandra Paganardi, Claudio Pagelli, Franco Pappalardo La Rosa, Claudio Pagelli, Mario Parodi, Raffaele Piazza, Riccardo Olivieri, Gino Rago, Vincenzo Romeo, Nantas Salvalaggio, Marco Scalabrino, Lelio Scanavini, Antonio Spagnuolo, Maria Luisa Spaziani, Francesco Spera, Aldo Spinardi, Ranieri Teti, Giovanni Tesio, Stefano Vitale, Franco Trinchero, Laura Tabone ed altri.
Per approfondimenti sulla sua poesia si consigliano in particolare, per il loro carattere antologico e d’insieme, i seguenti saggi:
- Sandro Montalto, Alfredo Rienzi, in Tradizione e ricerca nella poesia contemporanea, Ed. Joker, Novi Lig., 2008, pp. 35-38;
- Giorgio Linguaglossa, in Appunti critici – La poesia italiana del tardo Novecento tra conformismi e nuove proposte, Edizioni Scettro del Re, Roma, 2002, pp. 282-3 ed in La nuova poesia modernista italiana, EdiLet, Roma, 2010, pp. 174-180;
- Gianmario Lucini, in Poeti e poetiche-I, Ediz. CFR, Piateda, 2012, pp. 155-165;
- Mario Marchisio, Postfazione in La parola postuma, Puntoacapo, Novi Lig., 2012, pp.117-120;
- Raffaele Piazza, Segnalazione di La parola postuma, Poetrydream.it, ottobre 2012 http://antonio-spagnuolo-poetry.blogspot.it/2012/10/segnalazione-volumi-rienzi.html
- Giorgio Favaro, La parola postuma di Alfredo Rienzi, La Clessidra n. 1-2/2014
- Mario Marchisio, A ritroso, in La difficile amicizia delle parole – Cronache di poesia, Ed. Achille e La Tartaruga, 2019, pp. 138-144.
- Raffaele Piazza, Recensione di La parola postuma, in Poetrydream.it, ottobre 2019 ed in Literary.it, ottobre 2019;
Tra i premi e i riconoscimenti conseguiti ne ricorda alcuni, per (presunta) rilevanza e soprattutto per valenza affettiva, in ordine retrogrado:
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- Arcipelago Itaca (V Ed., 2019, Vincitore con la silloge inedita Sull’improvviso) IV Ed. 2018, Finalista per la silloge inedita breve Sei profezie postume; III Ed., 2017, Finalista per la raccolta inedita Presagi, partenze e promesse; II Ed., 2016, Segnalato/Finalista per la silloge breve inedita Seconda partenza e promessa)
- Parasio – Città di Imperia (IV Ed., 2019, 2° premio; V Ed., 2018, 3° premio)
- Gozzano (XX Ed., Finalista per la Sezione poesia singola inedita; XVIII Ed., 2017, Finalista per la Silloge inedita Una differente origine del giorno)
- Città di Mortara (LIII Ed., 2019, 1° premio)
- L’oro di Zavattarello (II Ed., 2019, Finalista – 5° premio)
- Mimesis (XXII Ed., 2019, selezione dei 12 vincitori, per l’inedito)
- Le Occasioni (II Ed., 2019, 1° premio per la poesia inedita a tema)
- Il Giardino di Babuk – Proust en Italie (V Ed., 2019, Finalista – 5°)
- Don Luigi di Liegro (X Ed., 2019, Finalista con Notizie dal 72°parallelo)
- Il mondo delle idee – Rodolfo Valentino (VI Ed., 2019, Segnalazione per Notizie dal 72° parallelo)
- Il sublime (II, Ed, 2018, Terna vincitori per poesia singola e per insieme di poesie, tratte da Oltrelinee; I Ed., 2017, 1° premio per insieme di poesie inedite, tratte da Partenze e promesse. Presagi)
- Lorenzo Montano (XXXII Ed., 2018, Segnalazione per la Poesia Inedita)
- Metropoli di Torino (XV Ed., 2018, 3° premio per la poesia inedita; XIII Ed., 2016, 1° premio per l’edito con Notizie dal 72° parallelo; Premio Sez. Speciale Saggistica per Del qui e dell’altrove nella poesia italiana )
- Europa In Versi 2018, semifinalista per la Sezione Poesia Inedita
- Bologna in Lettere – Premio Dislivelli (IV, 2018), finalista con la raccolta inedita Partenze e promesse. Presagi
- Ossi di seppia (XXIV Ed., 2018) Selezione Antologica, con insieme di poesie da Partenze e promesse. Presagi.
- Parole sul mare (III Ed., 2017), Premio della critica
- San Martino (III Ed., 2017), Finalista
- Cronin (X Ed., 2017, 1° premio per la poesia)
- Carlo Bo – Giovanni Descalzo (V Ed., 2017, 2° premio per la Silloge inedita Presagi, promesse, partenze)
- Montorfano Franciacorta (IV Ed., 2017, 1° premio)
- Città di Massa (XI Ed., 2017) Premio Speciale della Critica per Notizie dal 72° parallelo
- L’albero di rose – Accettura (II Ed., 2017, 3° premio per Notizie dal 72° parallelo)
- Virgina Fabroni (I Ed., 2017, 1° Premio)
- Golfo dei Poeti – Val di Vara (IV Ed., 2017, Finalista Sez. Editi con Notizie dal 72° parallelo; III Ed., 2016, Premio Speciale della Giuria per la Sez. Saggistica per Del qui e dell’altrove nella poesia italiana; Finalista Sez. Editi con Custodi ed invasori)
- Città di Locri – Giugno Locrese (XLIX Ed., 2017, Premio della Critica; XLVIII Ed., 2016, 1° premio)
- Daniela Cairoli – Ass. Helianto (XIV Ed., 2017, 3° premio)
- Il Bottaccio (X Ed., 2016, 4° premio)
- Mario Soldati – C.S.e R. Pannunzio (2016, Finalista per la Sez. Giornalismo e Critica con il saggio Simbolismo e medianità in Plumelia di Lucio Piccolo in Del qui e dell’altrove nella poesia italiana)
- Civitella del Tronto – Oreste Pelagatti (XVIII Ed., 2016, 1° premio per l’edito con Notizie dal 72° parallelo)
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- Fiera dell’Editoria di Poesia (2011, 1° premio per l’Autoantologia La parola postuma)
- Fortini (I Ediz., 2010, Finalista con i poemetti inediti La parola postuma e Partenza e promessa)
- GamondioPoesia (IV Ed., 2005, Triade di vincitori con la silloge inedita Mem Tau; III Ed., 2004, 3° premio)
- David Maria Turoldo (III Ed., 2004, 1° Premio; I Ed., 2002, 3° premio)
- Montale (XIV Ed, 1996, Segnalato per l’edito con Oltrelinee;
- XVIII Ed., 2001, Segnalato per l’edito con Simmetrie)
- Città di Torino (VIII Ed.,1993, 1° Premio per l’inedito; XI Ed., 1996, 1° Premio per l’edito con Oltrelinee)
- Pablo Neruda (XIV Ed, 1996, 1° Premio per la silloge inedita Arenile)
- Premio Fonema Altri Segni (1994, 2° premio, poesia inedita)
- Città di Lanzo (I Ed., 1994, 1° premio, Poesia inedita);
- X Premio Montale (1992, Finalista per silloge inedita Contemplando segni)
- Poesia d’Amore (Torino, 1992, 1° Premio per l’inedito); Premio Garcia Lorca (1991, 2° Premio per l’inedito); XV Premio Portovenere Montefinale (1990, per la Poesia); Premio 1.a Biennale di Poesia dei Venerdì d’Arte (1990, 3° premio per l’inedito); Una poesia per la pace (1989, 2° Premio per l’inedito); XXIV Premio Lunigiana (1989, per la Poesia); XXI Città di Levanto (1989, per la Poesia); VII Premio Superga (1989, 1° Premio per l’inedito); Città di Carmagnola (1989, 1° premio per silloge inedita).
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