Presentazione “Riguardo all’obbedienza – Poesie dal corpo” di Dona Amati
Dopo sette anni Dona Amati torna alle stampe con una silloge monografica, Riguardo all’obbedienza – Poesie dal corpo, monologo con interlocutore sull’ Eros, declinato nelle sue tre manifestazioni Himeros, Photos e Anteros, cioè sul desiderio della carnalità e del sentimento, incentrato sull’archetipo di Lilith e sulle sue inevitabilità, per le edizioni FusibiliaLibri.
Prefazione di Rino Caputo, professore di Letteratura Italiana dell’Università di Tor Vergata, con postfazione della poeta e critica Letizia Leone.
Il libro sarà presentato il 21 settembre in Anzio alle 17,00, all’interno della sezione di poesia e arte performativa curata da Ugo Magnanti per la Biennale d’Arte di Anzio e Nettuno Shingle22J, quest’anno sul tema Donna, prodotto e produttrice, al Museo Civico Archeologico di Villa Adele.
Interventi di Rino Caputo e Letizia Leone.
Letture di Antonella Rizzo e Dona Amati.
Dalla prefazione di Rino Caputo:
“…Raramente, a mio avviso, è dato riscontrare, oggi, una parola poetica così potente, nel suo consapevole esplicito dettaglio dei sensi e, insieme, così elegante e raffinata, nel suo altrettanto esplicito e consapevole maneggio di forme del dire, prosodiche, metriche e stilistiche.
Sicché ‘dal’ corpo, dalle sue parti, mai indagate e rappresentate come perturbanti sineddochi, bensì integrate nel discorso d’amore, si diparte la riflessione poetica come la creatività poietica. […] Ancora una volta, per poter essere detto Amore, l’amore fatto dal corpo e col corpo deve obbedire alla religione del Verbo, non meno stringente nella sua inequivoca carica di laica e umana prospettazione”.
Dalla postfazione di Letizia Leone:
“…Portavoce di una coscienza femminile silenziosa e invisibile nei secoli, questa poeta-donna vive empaticamente le istanze sociali e politiche più attuali e, inevitabilmente, coinvolge in questa sua chiamata erotica un coro di donne cariche di solitudine e di lotta. Non a caso questo canto d’amore e d’erotismo si colloca sotto la stella dell’energia demoniaca di Lilith. […] Qui la dimensione energetica dell’erotismo coincide in pieno con la qualità primaria della poesia che è puro piacere della forma, un percepire sensoriale che riporta le parole alla loro dimensione concreta e tattile, sensuale. […] Un titolo apparentemente sviante dunque, che evoca categorie come trasgressione e divieto, e dove l’obbedienza (parola densa e pesante nella storia del femminile) in una sorta di acrobazia di senso, si piega alla potenza eversiva dell’amore per diventare infrazione”.
Ingresso libero
Info: 3460882439
http://www.shingle22j.com/
www.fusibilia.it