Riguardo all’obbedienza (Poesie dal corpo) – Dona Amati
Riguardo all’obbedienza – Poesie dal corpo
Autore: Dona Amati
Editore: FusibiliaLibri
Collana: Nastri (Collezione di poesia)
Anno 2013
pp.72
formato 15×15
13,00 euro
ISBN 9788890688683
disponibile su fusibilia@gmail.com
Dalla prefazione di Rino Caputo:
“…Raramente, a mio avviso, è dato riscontrare, oggi, una parola poetica così potente, nel suo consapevole esplicito dettaglio dei sensi e, insieme, così elegante e raffinata, nel suo altrettanto esplicito e consapevole maneggio di forme del dire, prosodiche, metriche e stilistiche.
Sicché ‘dal’ corpo, dalle sue parti, mai indagate e rappresentate come perturbanti sineddochi, bensì integrate nel discorso d’amore, si diparte la riflessione poetica come la creatività poietica. […] Ancora una volta, per poter essere detto Amore, l’amore fatto dal corpo e col corpo deve obbedire alla religione del Verbo, non meno stringente nella sua inequivoca carica di laica e umana prospettazione”.
Dalla postfazione di Letizia Leone:
“…Portavoce di una coscienza femminile silenziosa e invisibile nei secoli, questa poeta-donna vive empaticamente le istanze sociali e politiche più attuali e, inevitabilmente, coinvolge in questa sua chiamata erotica un coro di donne cariche di solitudine e di lotta. Non a caso questo canto d’amore e d’erotismo si colloca sotto la stella dell’energia demoniaca di Lilith. […] Qui la dimensione energetica dell’erotismo coincide in pieno con la qualità primaria della poesia che è puro piacere della forma, un percepire sensoriale che riporta le parole alla loro dimensione concreta e tattile, sensuale. […] Un titolo apparentemente sviante dunque, che evoca categorie come trasgressione e divieto, e dove l’obbedienza (parola densa e pesante nella storia del femminile) in una sorta di acrobazia di senso, si piega alla potenza eversiva dell’amore per diventare infrazione”.
Dalla recensione di Giacomo Cerrai (Imperfetta Ellisse)
http://ellisse.altervista.org/index.php?/archives/689-Dona-Amati-Riguardo-allobbedienza-Poesie-dal-corpo.html#extended
Un corpo (è questo forse il senso di quel “dal” nel sottotitolo) che si esprime, dètta il verso, da esso il verso proviene. E a cui, probabilmente, si deve l’obbedienza a cui il titolo allude, obbedienza che, sia chiaro, non è asservimento, ma qualcosa che assomiglia di più a una specie di fede gnostica.
Da questa idea forte di base nasce un libro organico, non solo nel senso di buona ossatura, ma anche di vitalità interna delle parti articolanti tra loro, con le loro buone ragioni, un singolare trattatello d’amore. Poichè parlare di Eros, quand’anche si manifesti come dio, non basta, come sapevano bene gli antichi. Esso è dotato di diverse anime, in una raffinata distinzione che dà fondamenta alle sezioni del libro: Himeros, la passione del momento, il fuoco che deve essere combusto e ridotto in cenere, “carne in festa”, “pasto fisico”, “facili bocconi d’eros”, per citare le parole di Dona, un momento in cui sono “appena accennati i discorsi del cuore”, anzi il cuore è “in palude”, non conta, o non ancora; Photos (o Pothos), il desiderio lontano, a cui tendiamo, in qualche modo differito, nutrito della speranza che arrivi o ritorni, idealizzato in una forma che assomiglia molto a quella di cui i romantici ammantavano l’amore, erratico e immaginifico, e in sostanza tanto languido per quanto rimpianto