Un racconto di Roberto Miano oggetto di tesi(na) di III media

Ago 2, 2015 by

J. V. alunno di III C della Scuola Media Boccioni di Roma, per i suoi esami ha preparato una tesina nella quale, tra le altre discipline, confronta autori letterari passati e contemporanei. Accade quindi che ponga interesse all’opera di Pirandello come a quella di Roberto Miano, autore FusibiliaLibri che nel 2013 ha esordito con la raccolta di racconti Due margherite dispari. Dalla sua personale acutezza d’analisi è scaturita una rilettura de La patente di Pirandello che fa da sponda all’approfondimento sulle riflessioni esistenziali dei racconti di Roberto Miano.
Come editora sono lusingata dell’attenzione e della preferenza accordate al nostro autore, individuato tra il vasto panorama degli scrittori contemporanei, e di questo ringrazio le due insegnanti Silvia e Anna che hanno proposto all’attenzione dei loro alunni la scrittura auto-analitica irresistibilmente ironica di Roberto Miano, per essersi spese su un lavoro che l’ha resa comprensibile e accattivante anche per un ragazzo, oltretutto non di madre lingua italiana, ancora adolescente.

Dona Amati

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Il mondo di oggi quanto è cambiato da quello di ieri? L’uomo moderno tra solitudine e problemi migratori

di  J. V.
III C – Scuola Media Boccioni di Roma
anno sc. 2014-15

 

A scuola, leggendo le varie opere degli scrittori italiani e stranieri ci insegnano ad analizzare quelle caratteristiche da considerare tuttora moderne. In questa tesina, mi piacerebbe – quando possibile – mettere a paragone le opere del passato con quelle contemporanee. Per fare questo vorrei partire con il romanzo psicologico in voga in tutta Europa all’inizio del Novecento.

Tra la scrittura di Pirandello e quella dell’attualissimo Roberto Miano nel racconto Nuvole (Due Margherite Dispari, FusibiliaLibri S. E., 2013) che leggerò qui di seguito passa oltre un secolo ma è comunque possibile notare alcune analogie. In primo luogo il tema del doppio. Così come in Pirandello, il racconto di Miano parla dell’uomo che descrive nella sua duplicità: grigio oppure bianco, proprio come una nuvola. La nuvola grigia sarebbe la parte migliore dell’uomo, la sua anima più nascosta mentre la nuvola bianca rappresenta la superficialità, l’apparenza, l’uomo intento a farsi notare in tutti i campi sui social network, a scuola, per strada, al lavoro, con gli amici. L’essere oggi, spesso, nuvola bianca ci ha portato a quella condizione di inettitudine e di crisi di identità di cui parlava anche Pirandello. La condizione umana appare quindi relativa ieri come oggi.
In quest’anno scolastico, durante il corso di italiano lingua seconda che ho seguito per tre anni, abbiamo letto spesso autori contemporanei tra cui la poesia di Domenico Cipriano, di cui ho apprezzato il ricordo che fa della sua terra di origine e quindi anche delle mie Filippine per cui nutro sentimenti contrastanti. Credo infatti che se non fossi filippino ma italiano molte cose sarebbero diverse, sono poche le volte in cui mi sono sentito a mio agio da straniero in Italia, come sicuramente nella mia chiesa e nel corso di italiano per noi stranieri, le proff. Silvia prima e Anna subito dopo mi hanno dato molta fiducia. Di narrativa abbiamo poi letto Nicola Lagioia con il racconto ‘I miei Genitori’ nonché le favole per grandi di Silvia Maiella.
Tra gli altri comunque quello che mi è piaciuto di più è stato il racconto Nuvole di Miano che infatti ho deciso di riportare in tesina. In particolare mi ha colpito il passo:

“Le nuvole grigie contengono vitamina C e stimolano l’introspezione. Si possono bere una volta spremute, le sconsiglio però con lo zucchero, piuttosto si allunghino con qualche lacrima felice e, semmai, con due cucchiai di speranza. Sono aspre proprio perché disinfettano la solitudine”. Questa frase mi ha molto colpito perché descrive esattamente come mi sento quotidianamente. Un ragazzo chiuso, che ama l’introspezione e che spesso per questo motivo non viene capito. Anzi credo che stare soli sia meglio dello stare in compagnia perché almeno non devo spiegare agli altri quello che loro, secondo me, dovrebbero capire da soli. Per quanto riguarda la speranza, molte volte ho sentito mio padre dire che oggi nel mondo non c’è più speranza. Io non lo so se è così ma di certo un messaggio di non speranza ci arriva dall’artista siciliano Vincenzo Profeta.

I di copertina margherite_Miano

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