Caro maschio che mi uccidi – AA.VV.
Caro maschio che mi uccidi (Poesie e lettere romanzate di donne morte ammazzate)
AA.VV.
Editore: FusibiliaLibri
Collana: Magneti
Curatrici: Dona Amati, Annamaria Giannini, Antonella Rizzo
Anno 2019
pp. 128
formato 15×21
15,00 euro
ISBN 9788898649631
Prefazione di Susanna Schimperna
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68 testi sul tema devastante del femminicidio, la piaga sociale che produce emergenze a effetto domino: tra le più devastanti quella costituita dal numero di bambine e bambini privati della mamma ma anche del padre, o suicida o imprigionato; in 12 anni questa violenza ha prodotto 1600 orfani, un’infanzia lacerata lasciata a un futuro tracciato di ricordi spaventosi, perché ci sono molti tra loro che assistono al delitto.
Sottolineando il valore della scrittura come atto politico, strumento di denuncia e resistenza sociale, con questa nuova chiamata alla testimonianza della parola letteraria tra poesia e prosa, aperta a tutte le autrici e a tutti gli autori, Fusibilia ha inteso realizzare un volume collettaneo per la collana che già comprende le antologie ad argomenti sociali Caro bastardo ti scrivo…, Sono bella ma non è colpa mia, Il morso verde. Un esperimento socio/letterario a cura di Dona Amati, Annamaria Giannini e Antonella Rizzo, realizzato in collaborazione con il sito ‘www.inquantodonna.it – Osservatorio sul femminicidio in Italia’ della blogger Emanuela Valente. La prefazione al libro è firmata da Susanna Schimperna, nota giornalista, scrittrice, astrologa, l’opera di copertina è di Roberto Matarazzo.
dalla prefazione di Susanna Schimperna
È tra un numero sconvolgente di casi che le autrici e gli autori presenti in questo libro hanno scelto la vittima di cui raccontare la vita, o brevemente solo gli ultimi momenti prima del buio. Potrebbero davvero essere stati quelli, i pensieri della paura, della sorpresa, del dolore. O forse altri, molto diversi. Non importa. Conta che nel leggere di queste vicende, narrate ora in prosa e ora in poesia, quasi sempre con un’identificazione piena e dunque simulando l’autobiografia ma volte anche con l’apparente distacco della terza persona, si resta colpiti infinitamente più di quanto lo si sarebbe attraverso un articolo di cronaca nera, persino se scritto con grande maestria: Il potere delle storie romanzate è questo, e quando sono ispirate alla realtà diventa ancora più intenso. Pagina dopo pagina, omicidio dopo omicidio, leggiamo di donne uccise in quanto donne da uomini che, trasformatisi in assassini in quanto uomini (tale è il femminicidio), hanno utilizzato per compiere la loro opera i modi più diversi e crudeli.
dalla nota editoriale di Dona Amati
Anche questo volume, come i precedenti della stessa collana, scaturisce da un concorso letterario la cui ambizione è stata quella di sviscerare temi ‘civili’, restituendo attraverso la scrittura racconti di vicende che hanno particolari ricadute sociali. È stato così per Caro bastardo ti scrivo… che racconta di relazioni umane sospese nel limbo dell’astio; è stato così per Sono bella, ma non è colpa mia, per il quale abbiamo chiesto di scandagliare i risvolti amari della bellezza; ed è stato così per Il morso verde. Racconti dalle acque dell’invidia. Temi solitamente poco frequentati dal mondo editoriale, terre di confine, esperimenti socio-letterari per i quali Fusibilia è particolarmente vocata.